Dosimetria.it » radionuclidi http://www.dosimetria.it Dosimetria Sun, 28 Mar 2010 17:04:00 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 Dosimetria e Radiazioni Ionizzanti http://www.dosimetria.it/?p=34 http://www.dosimetria.it/?p=34#comments Sun, 28 Mar 2010 12:10:04 +0000 admin http://www.dosimetria.it/?p=34 Dispositivo di Protezione Individuale (Dosimetro TLD)La dosimetria é una branca della fisica che si occupa del calcolo della dose assorbita dalla materia quando sottoposta sia alla radiazione ionizzante sia alla radiazione non ionizzante. In ambito lavorativo il termine dosimetria è sinonimo di dosimetria a termo-luminescenza (TLD), usata, nel campo della dosimetria personale, da tutti coloro che operano in ambienti ove sia necessario un controllo periodico della dose assorbita: reattori di ricerca, centrali nucleari, acceleratori di particelle, laboratori dove si usano macchine a raggi X e sorgenti radioattive.

Le Radiazioni Ionizzanti

Le Radiazioni Ionizzanti e la MateriaTra i tipi di inquinamento a cui l’uomo può essere sottoposto, quello dovuto a radiazioni ionizzanti è sicuramente il più subdolo in quanto non abbiamo organi sensoriali che ci allertino della sua presenza.  Per esempio il lavoratore dell’industria chimica entrando in locali contaminati da sostanze inalabili, ha reazioni dell’apparato respiratorio e delle mucose in generale, che lo avvertono in tempo reale. Il lavoratore della industria nucleare e delle attività ad essa collegate, se non fornito di particolare strumentazione (contatori geiger) atta a rivelare la presenza di sostanze radioattive (radionuclidi), non può sapere, in tempo reale,  se è in presenza di una sorgente contaminante.

Effetti sulla Salute

Per quanto concerne i danni da esposizione a radiazioni ionizzanti, la funzione più facilmente danneggiabile è quella riproduttiva (gonadi), in quanto il patrimonio genetico può essere danneggiato dalla esposizione a radiazioni. Le parti dell’organismo più aggredibili sono, invece, il midollo osseo, in quanto le cellule del sangue sono molto sensibili a questo tipo di radiazioni, e la pelle, che può essere danneggiata degenerando in malattie neoplastiche. L’esposizione alle radiazioni ionizzanti comporta per il lavoratore un rischio rappresentato dalla probabilità del verificarsi del danno biologico.Pertanto, tale considerazione ha comportato una crescente attenzione verso i problemi della protezione dell’uomo e dell’ambiente, stimolando ricerche da parte di numerose commissioni internazionali e nazionali, con l’intento di chiarire i vari aspetti dei danni causati dalle radiazioni e di studiare le tecniche e i metodi per migliorare gli standard di protezione.
E’ nata così la radioprotezione, che è definibile come l’insiemeDosimetri di Vario Tipo di principi, tecniche e raccomandazioni volte alla salvaguardia dei singoli individui e della popolazione ed a prevenire o ridurre, entro limiti accettabili, i rischi di danni causati dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Una corretta applicazione dei suddetti principi di radioprotezione determina un rischio (cioè una probabilità del verificarsi di eventi indesiderabili) più basso o quanto meno confrontabile con quelli derivanti da altre attività lavorative.

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Il Gas Radon, il killer invisibile http://www.dosimetria.it/?p=103 http://www.dosimetria.it/?p=103#comments Sun, 28 Mar 2010 11:05:04 +0000 admin http://www.dosimetria.it/?p=103 Il radon è un gas radioattivo naturale, inodore, insapore e incolore, estremamente volatile e solubile nell’acqua. E’ un prodotto del decadimento radioattivo del radio, il quale, a sua volta, derivaUn atomo dall’uranio.
Il radon è un gas molto pesante e viene considerato estremamente pericoloso per la salute umana se inalato. L’isotopo più stabile, il Radon222 ha una vita media di 3,8 giorni. Il radon e i suoi derivati provengono principalmente dal sottosuolo, ma possono anche essere emessi da certi materiali di costruzione. L’acqua potabile può essere contaminata dal radon attraverso il suo percorso geologico. Il radon decade originando altri prodotti di decadimento: sono proprio questi isotopi radioattivi solidi, i cosiddetti “figli del radon”, a costituire il pericolo maggiore per la nostra salute poiché vengono inalati con la respirazione e si depositano nei polmoni dove, decadendo a loro volta, emettono radiazioni che danneggiano il tessuto polmonare.
I pericoli del Radon e le azioni da intraprendere

E’ ormai ampiamente dimostrato che una prolungata esposizione ad elevate concentrazioni di radon accresce il rischio di tumore polmonare. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il radon come cancerogeno di gruppo 1, ossia come sostanza per la quale vi è evidenza accertata di cancerogenicità anche negli esseri umani, collocandolo al secondo posto come causa di tumori polmonari, dopo il fumo di tabacco. E’ importante conoscere e valutare gli effetti sanitari del radon, dal momento che esso rappresenta un rischio sanitario quando si accumula negli spazi confinati e, nel mondo di oggi, noi trascorriamo l’80 – 90% del nostro tempo in spazi chiusi
Il problema, sia per la natura geologica del nostro territorio che per l’impiego di materiali da costruzione tipici dei nostri suoli (e, in alcuni casi, ricchi di uranio, come tufo e pozzolana) tocca molto da vicino il nostro Paese. Un’ effetti del radon?Indagine Nazionale condotta sulle abitazioni italine alla fine degli anni ‘80 ha rilevato una concentrazione media di radon indoor pari a 77 Bq/m3 e dunque approssimativamente doppia rispetto a quella mondiale (valutata in 40 Bq/m3). Questa consapevolezza ha condotto all’emanazione del Decreto Legislativo n.241/00, che tratta dell’esposizione lavorativa a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti, prima fra tutte il radon, ed impone agli esercenti di attività lavorative che in svolgono in sotterrano o in zone a rischio il monitoraggio, ed eventualmente il risanamento, dei luoghi in cui il personale opera. Pur se riferito esclusivamente alla tutela nei luoghi di lavoro, esso rappresenta un significativo passo in avanti sulla strada di una coscienza e di una conseguente normazione radioprotezionistica.
Dal radon è possibile difendersi in molti modi. Come sempre, il sistema migliore è la prevenzione, attuata mediante una progettazione edilizia antiradon nelle zone a rischio e mediante la scelta di materiali da costruzione a basso contenuto di radioattività. Negli edifici già esistenti è importante realizzare un’azione di monitoraggio degli ambienti e, laddove vengano riscontrate concentrazioni elevate di radon, rivolgersi a centri specializzati al fine di adottare opportune misure di mitigazione

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