La dosimetria per le Radiazioni non Ionizzanti

Una selva di ripetitoriLe norme del Decreto Legislativo 19/11/2007 n.°257 (in vigore dal 30 aprile 2008) impongono ai datori di lavoro di verificare l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici.
Se in Internet facciamo una richiesta usando i termini “dosimetria TLD” o “dosimetria a film” otteniamo centinaia di risultati dei quali molti si riferiscono ad aziende che offrono un servizio di dosimetria completo per le radiazioni ionizzanti.
Ben poche sono, invece, le aziende in grado di offrire un servizio di dosimetria per le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) nel rispetto della normativa recentemente approvata. Infatti un servizio di dosimetria per radiazioni non ionizzanti presuppone un sopralluogo tecnico per la verifica delle frequenze “inquinanti” e l’uso di appositi dosimetri elettronici per il campionamento dell’esposizione dei lavoratori.
Negli ultimi decenni i livelli di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sono aumentati con continuità e in misura considerevole; nel contempo, é andata anche aumentando la diffusione di tali esposizioni tra i lavoratori e la popolazione in generale.
Ciò ha portato i paesi più industrializzati, compresa l’Italia, a svolgere una vasta attività di ricerca, volta alla definizione dei meccanismi biofisici di interazione e alla descrizione dei principali effetti biologici e sanitari

I Campi Elettromagnetici e la Salute

Campi Elettromagneticicampi a radiofrequenza (RF) costituiscono una parte dello spettro elettromagnetico.
Questi campi sono definiti come quelli la cui frequenza è compresa tra 300 Hz e 300 GHz.
I campi RF sono radiazioni non ionizzanti (NIR). A differenza dei raggi X e dei raggi gamma, sono troppo deboli per rompere i legami che tengono unite le molecole nelle cellule e produrre quindi la ionizzazione. I campi RF possono, tuttavia, produrre diversi effetti sui sistemi biologici, come piante, animali o esseri umani. La grandezza dosimetrica fondamentale per i campi RF al di sopra di 10 GHz è l’intensità del campo, misurata come densità di potenza in watt al metro quadro (W/m2) o, nel caso di campi deboli, in milliwatt al metro quadro (mW/m2) o in microwatt al metro quadro (µW/m2).
Affinché si verifichino effetti di danno alla salute, come cataratte oculari e ustioni della pelle, per effetto dell’esposizione a campi RF al di sopra di 10 GHz, occorrono densità di potenza superiori a 1000 W/mq.
L’assorbimento di energia a campi RF da parte dei tessuti è misurato come Centrale di trasformazione elettricatasso di assorbimento specifico (SAR) entro una data massa di tessuto. L’unità del SAR è il watt al chilogrammo (W/kg) . Il SAR è la grandezza dosimetrica fondamentale per i campi RF tra circa 1 MHz e 10 GHz.
Il riscaldamento indotto nei tessuti corporei può provocare varie risposte fisiologiche e risposte legate alla termoregolazione, compresa una ridotta capacità di svolgere attività mentali o fisiche quando la temperatura del corpo aumenta.

Biovita, prodotti per il benessere e la salute
Share

Lascia un Commento